Vendere oro usato, quali documenti portare e come funziona la quotazione

oro

Sono in tanti a sapere che l’operazione di vendita al compro oro è davvero molto semplice, ma è fondamentale seguire una serie di regole semplici da seguire. Quando si ha intenzione di vendere il proprio oro usato all’interno degli specifici negozi, nella maggior parte dei casi l’unica preoccupazione è quella di avere portato con sé un documento di identità.

La vendita dell’oro usato presso un negozio specializzato è davvero facile. Al giorno d’oggi, in tutte le città ci sono dei negozi compro oro che permettono di svolgere tale operazione in maniera rapida e pratica, garantendo al contempo anche l’opportunità vendere tanti altri metalli preziosi, come ad esempio platino e argento.

Una delle più interessanti soluzioni che si stanno diffondendo negli ultimi tempi è sicuramente Mvs. Si tratta di un portale che si occupa della compravendita di ogni tipo di oggetto prezioso praticamente in tutta Italia, ma con il vantaggio di essere convenzionata direttamente con l’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre che per garantire quotazioni in tempo reale, con bilancia e schermo a vista.

L’oro, al giorno d’oggi, viene ritenuto ancora ovviamente un bene rifugio, visto che si tratta di uno di quei beni che non è mai soggetto a svalutazioni eccessive. Ecco spiegato il motivo per cui la vendita dei propri gioielli in oro, come ad esempio quelli che sono frutto di regali o donazioni durante eventi od occasioni come battesimi o comunioni, rappresenta ancora oggi il sistema migliore per poter mettersi in tasca un po’ di contanti.

Come si può vendere l’oro usato

Bando alle ciance: vendere l’oro usato non è un’operazione affatto complicata, anche per l’elevato numero di compro oro che si possono trovare. Il problema, però, è farlo solo ed esclusivamente nei centri autorizzati. Per svolgere tale operazione serve presentarsi prezzo il negozio avendo un documento di identità ancora in corso di validità, come ad esempio patente, carta di identità oppure il passaporto.

Questo documento servirà per la trascrizione dell’operazione all’interno dello specifico registro dedicato alla compravendita di oggetti preziosi usati, che è costantemente oggetto di verifiche da parte delle Forze dell’Ordine. Infatti, ciascuna transazione dovrà essere comunicata, in maniera tale che poi questi ultimi possano controllare che tutti questi oggetti non siano frutti di furti o rapine.

Sottoscrizione del modulo e stato di fermo

Ogni cliente, quindi, dovrà provvedere alla sottoscrizione di uno specifico modulo in cui sono presenti tutti i dati personali e devono essere indicate ovviamente anche le diverse caratteristiche in merito ai vari beni che sono oggetto della vendita. Si tratta, ad esempio, del peso, così come della qualità, fino ad arrivare ad alcune caratteristiche tipiche di quell’oggetto.

Dopo la sottoscrizione, ecco che il cliente riceverà subito il prezzo che è stato frutto dell’accordo con il compratore. Quest’ultimo, però, dovrà rispettare l’obbligo di mantenere all’interno del negozio il bene o i beni oggetto della compravendita per almeno dieci giorni in stato di fermo prima di poter effettuare la rivendita. È importante, infine, mettere in evidenza come il pagamento possa essere portato a termine i contanti fino al massimo a 999 euro, mentre per importi superiori va usato l’assegno oppure il bonifico bancario.