Gioco 2017: gettito per l’erario ridotto e non di poco

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Il Vice Ministro all’Economia, Luigi Casero, ha fornito i dati ufficiali relativi alla spesa sul gioco e sui migliori casino online riferendosi allo scorso 2016 dove l’importo si aggira attorno ai 19 miliardi di euro con una quota per l’erario che supera (abbondantemente) i 10 miliardi. Non che vi siano state più giocate, ma l’incremento delle entrate è da far risalire all’aumento della tassazione sulle apparecchiature da intrattenimento, come slot machine e Vlt, previsto dalla Legge di Stabilità. Questo per “mettere a tacere” i benpensanti che subito potevano pensare ad un ulteriore aumento di giocate pro-capite.

Se, poi si vuole entrare “dentro al gioco in modo specifico”, è stato sottolineato che 5,8 miliardi vengono dagli apparecchi di gioco, oltre 3,5 miliardi dai giochi numeriri e dalle lotterie. Due altre “piccole precisazioni”: una per riferirsi a molti osservatori, sopratutto gli organi di stampa non specializzati, che confondono “tale grandezza” con la spesa effettiva sostenuta dai giocatori. E l’altra per sottolineare che nel 2006 le vincite erano circa il 66% della raccolta, mentre nel 2015 hanno ben superato l’80%. Invece, per quanto riguarda il 2017 Casero ritiene che vi siano elementi che inducono a ritenere una contrazione del gettito alquanto probabile.

Questo è da ricollegare alle norme ed alle delibere degli Enti Locali che hanno inteso, a modo loro, disciplinare il gioco pubblico lecito (sempre in assenza di una regolamentazione nazionale) e tale atteggiamento ha comportato, ovviamente, una riduzione forte dell’offerta del prodotto gioco sul territorio e queste misure saranno operative proprio durante questo 2017. Per citare un esempio a caso, la Regione Piemonte ed il Comune di Genova che, a partire dal prossimo 2 maggio 2017 consentiranno l’attività alle sale ed ai punti gioco solo a coloro che avranno una distanza di oltre 300 metri da determinati luoghi sensibili, oltretutto sempre più numerosi e “notevolmente allargati”.

Anche i Comuni di Napoli e Firenze hanno introdotto restrizioni orarie relative alle attività ludiche. senza parlare di Milano e Bergamo. Ormai tutti coloro che “frequentano” il mondo-gioco ed i casino online sanno perfettamente che in attesa di un accordo tra il Governo e gli Enti Locali si sta continuando a legiferare da parte di questi ultimi in modo sempre più “coercitivo e restrittivo”.

Non è, quindi, possibile fare una previsione di un eventuale gettito in una situazione “così decimata nell’espletamento dell’attività”: si può solo presumere che il gettito erariale sarà notevolmente inferiore. Bisognerà, poi, vedere di fronte ad una possibile riorganizzazione territoriale dei punti quale potrà essere una riduzione effettiva dell’attuale offerta del prodotto gioco ed a cascata, quali diminuzioni potrà avere la raccolta per l’Erario.

Ad oggi, per quello che riguarda la raccolta dell’Erario, non si possono fare previsioni precise, in quanto è tutto ancora molto “aleatorio”, la riforma ancora “lontana”: bisogna fare i conti con “l’esperienza” dello scorso anno, con le limitazioni emesse dalle varie Regioni e dai Comuni e di quanto queste restrizioni abbiano potuto ridurre le attività ludiche in ogni segmento. Ma questo è, e per il momento, è su questa situazione che si devono estrapolare i numeri per l’Erario: numeri che saranno notevolmente inferiori a quelli degli anni scorsi. A questo il Governo avrà pensato quando ha presentato la sua proposta di riforma. E da parte dell’Esecutivo è stato effettuato un bel passo indietro: ora, si aspetta un altrettanto grande passo da parte delle Regioni…